La memoria eidetica è la capacità di richiamare alla mente un ricordo e visualizzarlo come un immagine dettagliata. La memoria eidetica è considerata un dono, che consente a chi lo possiede di ricostruire con grande precisione un avvenimento vissuto o una scena osservata. Le ricostruzioni della memoria eidetica riescono ad essere molto ricche di dettagli ed avvenire anche a distanza di tempo dal momento in cui l’avvenimento è accaduto. Nonostante i due termini siano spesso usati come sinonimi, la memoria eidetica e la memoria fotografica non sono esattamente la stessa cosa. Col termine “memoria fotografica”, infatti, si identifica la capacità di memorizzare con precisione assoluta un testo o una tabella numerica, avendola osservata per pochi secondi. Nell’uomo, questa capacità non è mai stata riscontrata, ma qualcosa di simile è stato osservato negli scimpanzé in esperimenti di laboratorio.
La memoria eidetica non fa riferimento esclusivamente alle immagini visive. Alcuni soggetti in possesso di questa straordinaria dote, infatti, sono capaci di ricostruire come un’immagine mentale anche il frutto di esperienze sensoriali diverse dalla vista, come ad esempio i suoni. Un caso particolarmente affascinante è rappresentato dal musicista tedesco Wolfgang Amadeus Mozart. Si dice che il grande compositore fosse infatti in grado di riscrivere per intero lo spartito di un’opera che avesse ascoltato in una sola occasione, senza mai avere modo di visionarne la partitura.
Arrivare a sviluppare una memoria come quella di Mozart forse è un’impresa impossibile, ma esistono diversi accorgimenti per migliorare le nostre capacità mnemoniche. Attraverso l’esercizio e alcune buone abitudini, possiamo avvicinarci ai sorprendenti risultati delle persone più dotate. Migliorare la memoria è utile in molte occasioni della vita quotidiana: continua a leggere e scoprirai i metodi migliori per ottenere questi risultati.
La memoria: cos’è e come funziona?
La memoria è la capacità di riportare alla mente fatti, avvenimenti, immagini o percezioni sensoriali vissute in precedenza. Il meccanismo che governa questo processo è complesso e non del tutto noto. A grandi linee, possiamo descrivere i passaggi come suddivisi in tre fasi:
- codifica,
- immagazzinamento;
- recupero.
Durante la fase di codifica, il cervello riceve gli stimoli provenienti dalle cellule sensoriali (vista, udito, etc..) e li trasforma in informazioni codificate. Le informazioni codificate vengono a questo punto immagazzinate e possono essere recuperate in caso di bisogno. L’immagazzinamento delle informazioni segue molte vie. Esperimenti recenti hanno dimostrato che i ricordi positivi sono custoditi separatamente rispetto ai ricordi negativi. Inoltre le aree del cervello che conservano la memoria a lungo termine sono diverse da quelle dove è custodita la memoria a breve termine.
Di recente, un gruppo di ricerca del prestigioso MIT (Massachussets Institute of Research) in collaborazione con ricercatori giapponesi hanno fatto una scoperta importante. Fino a oggi, infatti, si credeva che i ricordi, dopo essere stati immagazzinati nella regione dell’ippocampo (che custodisce la memoria a breve termine) fossero trasferiti nella corteccia celebrale e conservati nella memoria a lungo termine. I ricercatori hanno scoperto, invece, che il ricordo viene immagazzinato contemporaneamente nelle due aree del cervello.
Le cellule dell’ippocampo conservano il ricordo per una breve tempo (qualche settimana), e poi lo cancellano. In questo lasso di tempo, le cellule che conservano lo stesso ricordo nella corteccia sono spente e non hanno alcuna funzione. Quando l’ippocampo ha perduto la memoria di quell’evento, le cellule della corteccia maturano e il ricordo può essere richiamato da questa area. Memoria a lungo termine e memoria a breve termine, quindi, si formano nello stesso tempo ma agiscono in momenti separati.
Memoria eidetica in adulti e bambini
L’esistenza di una vera e propria memoria eidetica è stato analizzata dai ricercatori fin dagli albori delle scienze mediche e psicologiche. Esempi illustri come quello di Mozart sono spesso rappresentati a testimonianza della sua reale esistenza. Bisogna però fare dei distinguo.
Negli adulti, l’esistenza della memoria eidetica è probabilmente assente. Solo alcuni soggetti affetti a disturbi cognitivi (autismo o altre forme di disturbo) hanno talvolta dimostrato effettivamente delle capacità di memoria paragonabili ad una memoria eidetica. I “pazzi geniali”, come venivano un tempo ribattezzati, hanno ispirato figure come quella interpretata da Dustin Hoffman in Rainman e sono diffuse nell’immaginario collettivo. Al di fuori di questi casi, è nei bambini che è possibile trovare la maggior parte dei casi di memoria eidetica.
Gli esempi come quello di Mozart (o di alcuni scacchisti dalle straordinarie capacità mnemoniche) sono da ricondurre probabilmente alla profonda conoscenza della materia. Mozart conosceva benissimo le regole matematiche che sono alla base della composizione musicale, per cui probabilmente era in grado di ricostruire la partitura attraverso il ricordo dei suoi elementi di base. Gli scacchisti, allo stesso modo, sono in grado di prevedere i possibili scenari di una partita sulla base delle regole e della tattiche di gioco. Nei bambini invece, una buona percentuale mostra effettivamente delle doti di memoria straordinarie, che si perdono con la pubertà.
Questo è probabilmente un adattamento alle esigenze evolutive: i nostri antenati vivevano in un mondo praticamente immutabile. Immagazzinando velocemente tutte le informazioni necessarie alla sopravvivenza nei primi anni di vita, non avevano più bisogno di imparare nuove nozioni durante l’età adulta. I bambini, inoltre, hanno bassa capacità di analisi e di comunicazione. Una memoria schematica e molto dettagliata è, per loro, un aiuto a muoversi bene nel mondo e riconoscerne i pericoli. Quando, crescendo, le abilità cognitive migliorano, la necessità di mantenere questa dote svanisce. Almeno così accadeva un tempo. Oggi il mondo evolve con grande velocità e a qualunque età possiamo avere bisogno di acquisire nuove capacità. Trovare il modo di stimolare le funzioni della mente e riaccendere la capacità di memorizzare è diventato indispensabile anche in età adulta. Ecco allora i nostri consigli su come migliorare rapidamente le capacità della memoria.
Sviluppa la memoria eidetica con stimolanti naturali
Alcuni prodotti naturali sono in grado di agire sul tuo cervello ripristinando il livello massimo delle sue funzioni.
Scegliendo con attenzione i giusti principi attivi, è possibile riattivare le aree cerebrali assopite con il tempo e risvegliare la naturale capacità della mente di immagazzinare nuove informazioni. Memory+ è, secondo noi, il prodotto più efficace e completo, in grado di migliorare realmente le funzionalità della memoria.
Da poco sul mercato è disponibile anche Brain Actives, ottimo prodotto per potenziare le capacità cognitive.
Esercita la mente
Come per tutte le altre capacità dell’organismo, anche la memoria può essere allenata. Non a caso tra i ricercatori e gli studiosi il decadimento delle capacità mentali tipico della vecchiaia è notevolmente rallentato. In questi individui, infatti, la mente e la memoria sono continuamente stimolate a imparare cose nuove e questo li aiuta a mantenere un cervello giovane e in piena efficienza.
Puoi esercitare la memoria con semplici e divertenti esercizi, come ad esempio cercare di memorizzare sequenze di parole o di oggetti, oppure osservando immagini statiche e cercando di elencare quanti più soggetti possibili tra quelli ritratti.
Anche le parole crociate o altre forme di enigmistica possono aiutare, perché allenano il pensiero laterale e l’elasticità mentale.
Sviluppare la memoria eidetica per lo studio: aiutati con le immagini
La mente è più propensa a fissare nella memoria una immagine che un testo o un concetto complesso. Puoi sfruttare questa caratteristica per aiutarti nello studio attraverso un percorso logico fatto di immagini e icone.
Realizza schemi che mettano in connessione i concetti e produci dei disegni che rappresentino ciò che stai studiando. Associando le nozioni alle immagini darai al tuo cervello una maggiore possibilità di richiamare alla memoria i concetti che devi memorizzare.
Cerca collegamenti con cose che conosci bene
L’esempio dei campioni di scacchi può essere applicato anche allo sviluppo personale ella memoria. Se inserisci le nozioni che devi ricordare in uno schema che padroneggi bene, ti sarà più facile ricostruire interamente le informazioni.
Se, infatti, i concetti sono organizzati come i vertici di una tela che li unisce tra loro, basterà memorizzare lo schema generale per poter risalire attraverso la logica ai suoi particolari.
Riduci gli zuccheri e i grassi nella dieta
Può sembrare strano, ma alcuni cibi sono in grado di interagire negativamente sulle capacità cerebrali e in particolare sulla memoria.
Una dieta ricca di cibi grassi e zuccheri semplici sembra che abbia un impatto negativo sul microbioma intestinale, cioè sull’insieme dei microrganismi che abitano il nostro intestino e da cui dipendono molte funzioni fisiologiche. Come dimostrato dai ricercatori dell’Università dell’Oregon , negli USA, tra gli effetti negativi di questi alimenti ci sono proprio il decadimento delle funzioni della memoria a breve e lungo termine.
Diete povere di grassi sono la Chetogenica, la Paleo dieta, la Life 120 e molte altre diete che puoi trovare nel nostro sito.
Fare attività fisica migliora la memoria
Fare attività fisica stimola le funzioni del cervello e aiuta ad aumentare la memoria. Gli effetti benefici dell’esercizio fisico sono tanti ma uno in particolare riguarda proprio la capacità di aumentare il volume della materia grigia e di conseguenza lo sviluppo delle abilità mnemoniche.
Questa sorprendente evidenza è il risultato di uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori afferenti a diverse università tedesche. Lo studio, pubblicato sulla rivista NeuroImage, mette in luce come l’esercizio fisico riesca a aumentare la produzione di un ormone, una neurotrofina, che induce lo sviluppo della massa cerebrale anche in persone anziane, migliorando la memoria a dispetto dell’età.