La dieta del gruppo sanguigno o emodieta scaturisce dalle ricerche scientifiche condotte dal naturopata statunitense Peter D’Adamo e prima ancora da suo padre James D’Adamo.
I risultati di tale lavoro furono pubblicati nel 1996 nel libro di Peter D’Adamo “Eat Right 4 Your Type” ovvero “L’alimentazione su misura”, nella traduzione italiana.
Il libro è stato tradotto in 65 lingue, ed ha venduto più di sette milioni di copie nel mondo. Per approfondimenti, ecco il link al libro citato:
- D'Adamo, Peter J. (Autore)
D’Adamo sostiene che il proprio gruppo sanguigno è correlato ad una specifica dieta alimentare, idonea a raggiungere:
- .. e mantenere il proprio peso ideale in buona salute, e
- .. una vita più lunga.
In Italia, la dieta del gruppo sanguigno è stata diffusa e resa nota dal medico piacentino Pietro Mozzi che l’ha adottata nella sua lunga pratica medica.
Il Dottor Mozzi è diventato molto noto per i suoi libri e per le sue numerose partecipazioni, in qualità di esperto, alle trasmissioni “Box salute” sul canale televisivo Telecolor.
Il Dottor Mozzi ha scritto il libro “La dieta del Dottor Mozzi”, che compendia le sue conoscenze, il suo lavoro di osservazione e il suo studio decennale delle reazioni al consumo di determinati alimenti.
Il libro contiene dettagliati e chiari percorsi alimentari, differenziati per i vari gruppi sanguigni.
- Mozzi, Pietro (Autore)
Un analogo libro del Dottor D’Adamo è “La vera dieta dei gruppi sanguigni”:
Sia D’Adamo sia il Dottor Mozzi osservano, però, che l’unicità genetica di ciascun essere umano fa sì che non tutti gli individui di uno stesso gruppo sanguigno possano alimentarsi allo stesso modo.
Occorre considerare la risposta del sistema immunitario del singolo individuo verso determinati alimenti.
Serve perciò prestare attenzione alle reazioni dell’organismo a certi cibi, ed eliminare tempestivamente quei cibi dannosi dalla propria alimentazione.
Viceversa, il consumo prolungato di alimenti nocivi al proprio corpo condurrà inevitabilmente nel tempo all’insorgenza di patologie.
Il Dottor Mozzi ha introdotto alcune varianti alla dieta di D’Adamo, ad esempio riducendo o eliminando alcuni alimenti come il glutine, il latte e i suoi derivati e limitando il consumo di frutta per i troppi zuccheri che essa contiene.
Quali gruppi sanguigni?
La classificazione del sangue considerata è quella cosiddetta AB0.
Tale ripartizione si basa sulla presenza o assenza di particolari carboidrati, detti antigeni A o B, sulla superficie dei globuli rossi.
La presenza dell’antigene A individua il gruppo sanguigno A, la presenza dell’antigene B determina il gruppo B, la presenza di entrambi gli antigeni caratterizza il gruppo AB, l’assenza degli antigeni A e B contraddistingue il gruppo 0.
Altro antigene distintivo dei vari gruppi sanguigni, è la contemporanea esistenza o meno sulla superficie dei globuli rossi o eritrociti del fattore RH. Uno stesso gruppo sanguigno sarà così o Rh positivo (Rh+) o Rh negativo (Rh-).
Ne deriva che sono ben otto i possibili gruppi sanguigni (0+, 0-, A+, A-, …). Tra gli antigeni, solo quelli A e B sono responsabili delle reazioni del corpo ai diversi alimenti.
Origine storica dei gruppi sanguigni e relativa alimentazione
D’Adamo ipotizza che la comparsa di ciascun gruppo sanguigno sia avvenuta in uno specifico periodo evolutivo, in relazione alla dieta adottata dagli uomini di allora.
Ne consegue che l’alimentazione migliore, più salutare per le persone di un determinato gruppo sanguigno, debba ispirarsi alla corrispondente dieta ancestrale.
Secondo tale teoria:
- Il GRUPPO 0 è il gruppo sanguigno più antico dell’uomo, risalente a circa 40.000 anni fa. Gli uomini erano cacciatori-raccoglitori e si diffusero dall’Africa verso l’Europa e l’Asia alla ricerca di nuovi territori di caccia. Questo spiega la maggiore distribuzione nel mondo del gruppo 0. La dieta ottimale del GRUPPO 0 è perciò ad alto contenuto di proteine e grassi animali (una dieta molto simile alla Paleo dieta o alla più moderna Life 120 di Adriano Panzironi);
- Nel successivo periodo neolitico comparve il GRUPPO A. In alcune zone di Asia e Medio Oriente gli uomini cominciarono a dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento. Quelli stanziati presso fiumi o mari si diedero anche alla pesca. Il GRUPPO A digerisce meglio i carboidrati, i legumi e le proteine del pesce;
- Il GRUPPO B si formò in seguito agli spostamenti di nomadi sulle montagne dell’Asia. Le genti vivevano di pastorizia. Gli individui di GRUPPO B traggono beneficio dal consumo di prodotti lattiero-caseari;
- Il gruppo più recente è il GRUPPO AB, risalente a circa 1000-1200 anni fa. Deriva dalla mescolanza dei gruppi A e B, avvenuta durante l’invasione dell’Impero Romano condotta dai barbari. E’ il gruppo più raro nel mondo e in Italia, appartiene a meno del 5% della popolazione mondiale. Le persone di gruppo AB beneficiano di una dieta intermedia rispetto a quelle proposte per il gruppo A e per il gruppo B.
Gruppi sanguigni e corrispondenti suscettibilità alle malattie
Il gruppo sanguigno non solo guida al nutrimento più corretto per prevenire o combattere patologie, ma esprime anche determinate peculiarità del relativo sistema immunitario ed è responsabile di una maggiore sensibilità verso il manifestarsi di determinate patologie.
Si ha, ad esempio, che le persone di gruppo 0 producono molto acido gastrico nella digestione, perciò sono più soggette ad ulcera allo stomaco, ma presentano un basso rischio di malattie cardiache.
Il gruppo A è più soggetto ad infezioni. Il gruppo A e il gruppo AB sono più predisposti al cancro del pancreas.
Il gruppo B è più esposto a malattie autoimmuni e a malattie del sangue, ma ha un minor rischio di diabete.
Le persone di gruppo AB sviluppano patologie in tempi lunghi e necessitano di successivi lunghi tempi di recupero. Tra le persone di gruppo AB sono frequenti gli stati depressivi.
E’ rilevante notare, tuttavia, che questi rapporti di dipendenza non sono affatto categorici, perché la variabilità individuale è tale che qualunque cambiamento può intervenire.
Dieta per i diversi Gruppi Sanguigni
Seguono esempi di piani alimentari settimanali per i vari gruppi sanguigni.
Come spuntino, consentito alle persone di ogni gruppo sanguigno, si può consumare frutta secca in modeste quantità.
Le porzioni dei cibi non sono indicate; ognuno può adeguarle a metabolismo, peso, stato di salute e attività fisica svolta.
Considerare che regole auree a tavola sono:
- la moderazione, soprattutto con il passare degli anni,
- pasti serali leggeri.
Controllare sempre le reazioni del proprio corpo ad ogni cibo suggerito per sospenderlo, o evitarlo, o sostituirlo.
Le indicazioni alimentari riportate nel seguito fanno riferimento al libro del Dottor Mozzi “La dieta del Dottor Mozzi”. Per una conoscenza più ampia e strutturata delle varie possibilità alimentari si rimanda allo stesso libro.
Accelerare il metabolismo con la Dieta dei Gruppi Sanguigni
Non inserito nella versione originale della Dieta Del Gruppo Sanguigno del Dottor Mozzi, ti indichiamo un preziosissimo integratore naturale in grado di promuovere una rapida perdita di peso.
L’integratore, prodotto in Italia con estratti naturali, prende il nome di “Piperina e Curcuma Plus”.
Ad oggi questo è l’unico integratore in commercio in grado di velocizzare la perdita di grasso corporeo.
GRUPPO 0 e sua dieta
Il sistema immunitario delle persone di gruppo zero reagisce immediatamente a cibi nocivi al proprio organismo, ma è anche capace di rapide riprese.
Il sistema digerente assimila bene carne, pesce, verdure, cereali senza glutine, legumi, eccezion fatta per lenticchie, borlotti secchi e fagioli bianchi di Spagna.
Difficoltosa la digestione di cereali con glutine e di prodotti caseari, per cui se ne sconsiglia il consumo, anzi il glutine è causa principale di aumento del peso.
Lo stress è affrontato in modo positivo. Praticare attività fisica è fondamentale.
Esempio di menù settimanale per il gruppo 0
Giorno 1
- Colazione: ceci o fagioli cannellini con tonno o sgombri
- Pranzo: insalata di riso con uovo alla coque, carne di tacchino, olive, prezzemolo, carote grattugiate
- Cena: agnello arrosto con spinaci
Giorno 2
- Colazione: uova strapazzate con patate dolci e caffè di cicoria
- Pranzo: minestrone piuttosto solido senza patate, con riso o miglio e petto di pollo
- Cena: carne rossa (manzo, vitello, cavallo) ai ferri con carciofi o broccoli o bietole
Giorno 3
- Colazione: gallette di riso (saltuariamente) o grano saraceno con olio o burro di mandorle e tè verde
- Pranzo: merluzzo ai ferri con asparagi o barbabietola rossa e riso anche bianco
- Cena: carne bianca (pollo o tacchino), ceci e scarola o zucchine
Giorno 4
- Colazione: pollo o tacchino ai ferri con erbette o coste e un po’ di quinoa
- Pranzo: uova strapazzate, erbette, coste o spinaci e un po’ di grano saraceno
- Cena: purè di fave con cicoria o indivia cotta e fegato di vitello ai ferri
Giorno 5
- Colazione: pane di grano saraceno e olio con un caffè di cicoria non zuccherato
- Pranzo: salmone con sedano, pinoli, limone e cicoria
- Cena: patate dolci (americane) bollite, pesce persico o sogliola e rucola
Giorno 6
- Colazione: prugne con 5-6 mandorle
- Pranzo: riso bianco o integrale con zucchine e pesce persico
- Cena: spezzatino di manzo o vitello con contorno di piselli, carote, cipolle e sedano (senza soffritti)
Giorno 7
- Colazione: quinoa con verdure di stagione
- Pranzo: vitello tonnato con cicoria
- Cena: pesce persico o sogliola o merluzzo e rucola
GRUPPO A e sua dieta
Il gruppo A ha un sistema immunitario più delicato, poco reattivo alle infezioni.
Digerisce bene pesce, uova, legumi, carboidrati, ha difficoltà nell’assimilazione di proteine e grassi animali.
Evitare carne rossa e latticini, principali responsabili dell’aumento di peso. Sostiene male lo stress, è preferibile un’attività fisica leggera che favorisca anche il rilassamento.
Esempio di menù settimanale per il gruppo A
Giorno 1
- Colazione: yogurt di soia con frutta di stagione (Sconsigliati: arance, banane, mandarini, mango, melone, cocco, papaia)
- Pranzo: tacchino ai ferri con spinaci e miglio
- Cena: merluzzo in umido o altro pesce con piselli
Giorno 2
- Colazione: ricotta magra con more o altra frutta consentita (vedi giorno 1) e tè verde
- Pranzo: frittata con funghi porcini o canterelli e finocchi e carote
- Cena: mozzarella magra con radicchio, scarola e carote
Giorno 3
- Colazione: crepe di uova con miele e caffè o caffè di cicoria
- Pranzo: quinoa con verza e poco formaggio di capra o feta greca
- Cena: merluzzo con cipolle e poco riso
Giorno 4
- Colazione: fiocchi d’avena con noci o nocciole o mandorle o semi di zucca, bevanda di soia, caffé
- Pranzo: polpette di fagioli cannellini con tonno, zucchine, uova
- Cena: minestrone con porri, miglio e verdure di stagione senza patate e pomodoro
Giorno 5
- Colazione: castagnaccio con pinoli o noci e uvetta passita
- Pranzo: tofu (formaggio di soia) alla piastra con verdure
- Cena: merluzzo in umido o altro pesce con piselli
Giorno 6
- Colazione: gallette di mais o fette di polenta tostata con burro di arachidi, mandorle o sesamo
- Pranzo: puré di fave con cicoria o indivia cotta e tonno o sgombro
- Cena: pollo arrosto al forno (senza grassi aggiunti) con mandorle, prugne secche e insalata mista
Giorno 7
- Colazione: omelette con marmellata di prugne o albicocche e caffé
- Pranzo: purea di cannellini con merluzzo o trota al cartoccio
- Cena: minestrone con avena in fiocchi o in chicchi e verdure di stagione
GRUPPO B e sua dieta
Il gruppo B può mangiare una grande varietà di alimenti; cibi dannosi sono: glutine, mais, pomodoro, maiale.
E’ soggetto a malattie autoimmuni e a malattie del sangue. I viaggi e gli amici appassionano le persone di gruppo B.
Esempio di menù settimanale per il gruppo B
Giorno 1
- Colazione: banana matura e caffé
- Pranzo: spiedini di agnello con verdure (Sconsigliati: carciofi, olive, pomodori, ravanelli, topinambur, zucca)
- Cena: fagiolini con patate lesse e cipolle e poca carne o poco pesce
Giorno 2
- Colazione: yogurt magro con frutta di stagione aggiunta (Sconsigliati: avocado, cachi, fichi d’India, melograno, cocco, rabarbaro)
- Pranzo: riso e tonno con peperoni
- Cena: polpette di fagioli borlotti con tonno, uova, carote, zucchine
Giorno 3
- Colazione: gallette di riso con burro di mandorle e tè verde
- Pranzo: coniglio in umido con sedano, carote, cipolla, patate
- Cena: minestrone non liquido con riso o miglio e formaggio di capra
Giorno 4
- Colazione: ricotta con miele o frutta e un caffé
- Pranzo: fagioli bianchi di Spagna con prezzemolo, cipolle e insalata mista (senza pomodori) con tonno e sgombri
- Cena: barbabietole rosse con zucchine, cipolle e uova sode
Giorno 5
- Colazione: uova strapazzate con succo naturale di frutta di stagione
- Pranzo: merluzzo o altro pesce con cipolle, sedano e carote
- Cena: feta con carote e miglio
Giorno 6
- Colazione: mousse di mele con noci, mandorle, cacao e caffé
- Pranzo: gnocchi di patate con farina di miglio o di riso o con fecola di patate conditi con pesto o burro fresco e salvia
- Cena: frittata con funghi porcini o cantarelli e finocchi e carote
Giorno 7
- Colazione: feta greca con frutta di stagione e caffé
- Pranzo: agnello o coniglio al forno con patate
- Cena: tonno al naturale con maionese e insalata belga
GRUPPO AB e sua dieta
Il gruppo AB ha un sistema immunitario “lento”, nel senso che manifesta eventuali problemi molto tempo dopo l’ingestione del cibo “incriminato”.
L’alimentazione riprende quella dei gruppi A e B. Presenta difficoltà nella digestione della carne rossa. Ha una bassa soglia di stress e necessita di periodi di riposo e tranquillità per riprendersi.
Esempio di menù settimanale per il gruppo AB
Giorno 1
- Colazione: tacchino ai ferri con patate dolci e caffé
- Pranzo: merluzzo con cavolfiore e altre verdure cotte
- Cena: lenticchie con sedano, carote, cipolle, poche patate
Giorno 2
- Colazione: gallette di riso con burro di mandorle e tè verde
- Pranzo: miglio con zucchine, cipolle e tonno
- Cena: nasello con patate al forno e prezzemolo
Giorno 3
- Colazione: un uovo alla coque con succo di pompelmo e caffé
- Pranzo: fesa di tacchino con barbabietole rosse, cipolle, zucchine
- Cena: formaggio di capra con bietole e pane di segale
Giorno 4
- Colazione: ricotta magra con miele di castagno e caffé
- Pranzo: polpettone di patate, tonno e uova
- Cena: uova sode con piselli e spinaci
Giorno 5
- Colazione: fiocchi di avena bolliti, latte di soia e noci
- Pranzo: uova strapazzate con pomodori a pezzi cotti
- Cena: sgombro al naturale con insalata mista e quinoa
Giorno 6
- Colazione: pane di segale tostato con burro di arachidi, tè verde o caffè d’orzo poco zuccherati
- Pranzo: riso bianco in insalata con carote, zucchine, sedano, olive verdi, prezzemolo, basilico, mozzarella
- Cena: puré di fave con cicoria o indivia cotta e tofu
Giorno 7
- Colazione: omelette con marmellata di prugne, tè verde o caffè d’orzo poco zuccherati
- Pranzo: gnocchi di patate con fecola di patate o con farina di miglio o riso e formaggio di capra
- Cena: minestrone con tonno
Per un fantastico aiuto nella preparazione delle pietanze, ricorrere ai ricettari:
- Stampo da 12 Muffins
- Mozzi, Esther (Autore)
- Le Ricette del Dottor Mozzi 2 Il Pane Piero Mozzi
- Mozzi, Esther (Autore)
Conclusioni
Numerose persone hanno adottato la dieta dei gruppi sanguigni e numerose sono anche le testimonianze di coloro che dichiarano di essere guariti da malattie gravi come Nefrite Lupica, morbo di Crohn, Lupus Eritematoso Sistemico, Artrite Reumatoide, Fibromialgia, e tante altre ancora.
Sul sito dietagrupposanguigno.net si possono leggere varie e sorprendenti testimonianze di persone a cui la dieta del gruppo sanguigno ha ridato la salute e il benessere prima perduti.
Tanti sono anche i detrattori di tale regime alimentare. Essi sostengono che:
- I miglioramenti registrati dai pazienti sono dovuti piuttosto alla diversa alimentazione, di fatto abbastanza salutare, equilibrata e più controllata, e sono del tutto indipendenti dal gruppo sanguigno di appartenenza;
- Non ci sono prove scientifiche a supporto dei benefici sulla salute rivendicati dalla dieta.
In merito si citano spesso gli esiti negativi di due ricerche:
- una pubblicata in un articolo del Maggio 2013 dell’American Journal Of Clinical Nutrition che raccoglieva ed elaborava tutta la documentazione sugli studi effettuati fino ad allora sulla verifica dell’efficacia dell’emodieta;
- una svolta nell’Università di Toronto su un campione di 1455 giovani di età compresa tra i 20 e i 29 anni.
Tuttavia il Dottor D’Adamo ed altri esperti hanno fortemente contestato le modalità e i risultati di tali studi.
Per un’esaustiva conoscenza dei fatti si rimanda alla lettura della seguente pagina: clicca qui.
Considerata dunque una spaccatura di giudizi così netta, forse non resta far altro che provare la dieta del gruppo sanguigno e valutare i risultati ottenuti.