Ti capita i sentire dei fischi, dei ronzii, dei rumori nelle orecchie?
Potrebbe trattarsi di un disturbo più comune di quello che pensi: l’acufene, detto anche tinnito o, per l’appunto, fischio nelle orecchie. Che può limitarsi a un lieve fischio che senti saltuariamente in determinate occasioni, ma che può diventare molto grave, cronico e invalidante.
Nell’articolo di oggi ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere a riguardo: come riconoscerlo, quali sono le cause e i sintomi e, soprattutto, quali sono i migliori rimedi per alleviarlo, gestirlo e prevenirlo.
Continua a leggere per saperne di più!
Che cos’è l’Acufene?
L’acufene è un disturbo uditivo che si manifesta con la percezione di un rumore nelle orecchie e/o nella testa.
Questo rumore può essere un fischio, un ronzio, un tintinnio, un fruscio, un crepitio, una pulsazione, un soffio. Può avere varie intensità, essere continuo o intermittente e risultare dunque più o meno fastidioso. Solitamente viene percepito più intensamente quando ci si trova nel silenzio, mentre i rumori ambientali (ad esempio il brusio del supermercato o le voci delle persone) tendono a mascherarlo.
In casi estremi, può addirittura compromettere l’udito di chi ne soffre.
L’acufene non è quindi una vera e propria malattia: si tratta, piuttosto, di un fastidio uditivo che talvolta può essere sintomo di una patologia neurologica o alll’orecchio interno.
Tipologie di Acufene
L’acufene è un disturbo estremamente soggettivo e dunque complicato da classificare univocamente e con precisione.
In base a come si presenta, l’acufene può essere:
- unilaterale, quando interessa un solo orecchio;
- bilaterale, quando interessa entrambe le orecchie.
In base alla durata del disturbo, può classificare l’acufene come:
- acuto, quando dura massimo 3 mesi;
- subacuto, quando la sua durata si estende fino ai 6 mesi;
- cronico, quando persiste per più di 6 mesi.
Infine, un’ultima classificazione distingue:
- acufene otico o sensoriale, causato da un danneggiamento del sistema uditivo;
- acufene somatico, causato dai movimenti (ad esempio la torsione del collo) o dal contatto fisico;
- acufene audiogeno, quando l’orecchio registra un rumore effettivamente proveniente dall’interno dell’apparato uditivo, a causa di danni o disfunzioni a suo carico;
- acufene non audiogeno, quando il disturbo è legato a patologie, danni o malfunzionamenti di altri organi;
- acufene soggettivo, il più comune, quando il suono è percepito solo dal paziente;
- acufene oggettivo, molto raro, quando il suono percepito dal paziente può essere udito anche da una persona esterna che lo asculta con lo stetoscopio.
Cause dell’Acufene
Le modalità esatte di sviluppo dell’acufene sono a oggi quasi sconosciute: si tratta di un fastidio difficile da inquadrare. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un’alterazione delle reti neurali incaricate di elaborare i segnali acustici che riceviamo.
Le cause di questa alterazione possono essere diverse e particolarmente variegate:
- la presenza di patologie dell’orecchio, ad esempio l’otite;
- la presenza di accumuli di cerume;
- la presenza di corpi esterni nell’orecchio;
- la sindrome di Ménière, una malattia a carico dell’oreccho interno che, oltre a tinnito, causa spesso vertigini, nausea e problemi di equilibrio;
- l’esposizione prolungata a suoni a un volume molto elevato;
- lo stress;
- la cervalgia;
- problemi cardiovascolari;
- problemi neurovascolari;
- la degenerazione delle ossa dell’orecchio;
- traumi cranici;
- degli sbalzi di pressione nell’orecchio (ad esempio, una leggera forma di acufene può manifestarsi in aereo o in montagna, quando la pressione nell’orecchio cambia repentinamente);
- la presenza di danni neurologici provocati da altre parologie;
- la presenza di un occlusione dentaria.
L’acufene può essere provocato dai farmaci?
Esistono alcuni farmaci ototossici, cioé dannosi (temporaneamente o permanentemente) per l’orecchio interno, che possono provocare anche l’acufene. Tra questi troviamo:
- alcuni farmaci chemioterapici;
- alcuni antibiotici come streptomicina, neomicina, kanamicina, amikacina, gentamicina, tobramicina, vancomicina, azitromicina, viomicina
- acido etacrinico, un diuretico drastico, e la furosemide, utilizzato per il trattamento degli edemi ed entrambi somministrati per endovena;
- salicilati, un anti-infiammatorio;
- chinino, antipiretico e analgesico.
Ovviamente la possibilità che questi farmaci causino acufene o perdita dell’udito dipende dalla dose, dalla durata della terapia e dell’abbinamento ad altri farmaci ototossici. Molti farmaci, inoltre, risultano ototossici soprattutto quando è presente anche un’insufficienza renale.
Acufene e bruxismo
Un’altra causa del tinnito che merita di essere menzionata è il bruxismo, cioè il digrignamento notturno dei denti.
Il bruxismo può causare acufene di tipo somatico sia perché, serrando le mascelle, si produce effettivamente un rumore che viene percepito dall’orecchio nel silenzio della notte, che a causa della connessione tra i nervi che interessano la mascella e quelli collegati all’orecchio.
In questi casi, solitamente, la soluzione al fastidio del tinnito è da cercare dal dentista, che può consigliarti il dispositivo più adatto a te per eliminare il digrignamento dei denti, oppure puoi provare a utilizzare una mascherina dentale bite universale, che puoi trovare su Amazon.
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Sintomi dell’acufene
L’acufene si manifesta principalmente con la percezione del rumore, che in alcuni casi può disturbare la qualità della vita causando disturbi del sonno, ansia e depressione, che possono a loro volta far peggiorare il tinnito. Spesso crea ipoacusia.
Acufene e ipoacusia
Nell’80-85% dei casi, l’acufene si associa all’ipoacusia, cioè alla perdita parziale dell’udito.
L’ipoacusia si manifesta con la percezione dei suoni ovattati e con la difficoltà a seguire un discorso quando è presente un rumore di sottofondo oppure altre voci oltre a quella su cui ci si vorrebbe concentrare, spesso proprio a causa della presenza persistente del tinnito nelle orecchie.
Esami per diagnosticare l’acufene
Per diagnosticare l’acufene, prendi appuntamento con un buon otorinolaringologo.
Solitamente la diagnosi prevede:
- alcuni esami oggettivi, come un controllo delle vie uditive per accertarsi che non ci sia del cerume o un corpo esterno a causare il disturbo, e un test audiometrico per controllare il tuo udito;
- un’anamnesi, cioè una valutazione del fastidio in base al tuo racconto del disturbo: il tinnito infatti è un fastidio estremamente soggettivo.
Quanto è grave l’acufene?
Uno strumento utile per stabilire la gravità dell’acufene è il THI (Tinnitus Handicap Inventory), cioè un test formato da diverse domande a cui rispondere per capire quanto l’acufene impatta sulla vita del paziente e definirne il grado (fonte).
In base al THI, l’acufene può essere di:
- grado 1, lievissimo, quando il tinnito è lieve e percepito solo quando ci si trova al silenzio;
- grado 2, lieve, quando l’acufene a volte disturba il sonno;
- grado 3, moderato, quando si riesce ad avvertire il suono anche nel rumore;
- grado 4, severo, se il tinnito interferisce con il sonno, la comunicazione e le normali attività quotidiane;
- grado 5, catastrofico, quando l’acufene rende impossibile svolgere le normali attività quotidiane, come il lavoro o la comunicazione.
Come curare l’acufene: ci sono rimedi?
Il tinnito può essere trattato in modi diversi a seconda di quali siano le sue cause e il suo livello di gravità. Attualmente non esiste una cura vera e propria, ma solo una serie di terapie e tecniche che ti permetteranno di alleviarlo e di imparare a gestirlo.
Alcuni rimedi non farmacologici, cioè che non prevedono l’uso di medicinali, sono:
- la TRT (Tintinnus Retraining Theraphy), una terapia utilizzata nel trattamento dell’acufene cronico che ti insegna ad abituarti al rumore e a considerarlo come un rumore neutro di sottofondo. In questo modo sarà più semplice concentrarti su ciò che accade intorno a te, e non sul disturbo dato dal tinnito. La TRT comprende anche la terapia del suono: attraverso l’ascolto di suoni piacevoli, imparerai a camuffare ed escludere l’acufene.
- le terapie cognitivo-comportamentali, anch’esse finalizzate a insegnarti ad adattarti al tinnito e a gestirlo al meglio durante la vita quotidiana attraverso tecniche che vanno dall’ipnosi allo yoga.
- l’uso di alcune app per la gestione dell’acufene. Ne è un esempio ReSound Relief, un app disponibile sia per Android che per iOS che contiene suoni per la terapia sonora, esercizi rilassanti, esercizi di meditazione e suggerimenti utili.
- alcune terapie manuali, come agopuntura e digitopressione mirate a ridurre le contrazioni muscolari di mandibole, tempie e cervicale, che possono avere un impatto sull’acufene.
Dare sollievo dall’acufene usando gli apparecchi acustici
In ancuni casi, per dare sollievo dall’acufene, gli otorini consigliano di utilizzare gli apparecchi acustici con noiser.
Questi apparecchi sono una soluzione vincente perché da una parte alleviano l’ipoacusia e i problemi di udito che spesso si presentano insieme all’acufene permettendoti di sentire meglio, e dall’altra generano un lieve rumore bianco che va a mascherare il tinnito, fino a farlo riconoscere dal cervello come “inutile” e a ridurne i sintomi.
Consigli per gestire al meglio l’acufene e impedire che peggiori
Oltre a rivolgerti a un professionista, per gestire l’acufene puoi usare queste accortezze:
- evitare le fonti di ansia e stress, che possono aggravare il problema, e imparare a gestirli, ad esempio praticando sport o attraverso tecniche come lo yoga;
- smettere di fumare: la nicotina infatti favorisce in tinnito;
- cercare di dormire a sufficienza, se necessario tagliando l’apporto di caffeina;
- ritagliarsi del tempo libero in cui praticare attività piaceevoli e in grado di distrarti dall’acufene;
- seguire una dieta sana (fonte):
- povera di glutammato, un additivo alimentare che eccita le cellule acustiche;
- ricca di magnesio, che riduce i segnali duitivi eccitatori;
- ricca di anti-infiammatori come l’ananas e lo zenzero;
- assumere un integratore a base di Gingko Biloba, che fluidifica il sangue, migliora l’irrorazione dei tessuti, aumenta il rilascio di ossigeno alle cellule nervose e combatte la stanchezza fisica e mentale.
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Prevenzione dell’acufene
Per prevenire gli acufeni, ti consigliamo di:
- fare atenzione alle fonti di stress;
- alla comparsa dei primi sintomi, vai immediatamente dal medico: prima riuscirai a prendere il disturbo, più aumenterà la possibilità di alleviarlo o eliminarlo;
- proteggere sempre le orecchie dallo stress acustico, che può favorire la comparsa del tinnito. Utilizza dei tappi o delle cuffie che ti proteggano dai rumori ad alta intensità, soprattutto se viei esposto ad essi frequentemente e costantemente. Ne esistono di generici, adatti più o meno a ogni esigenza, e di più specifici, ad esempio per i musicisti, per il lavoro, per il poligono di tiro o per la moto, ma anche per l’aereo e per il nuoto, che espongono le orecchie a sbalzi di pressione che possono generare un acufene acuto.
- Design di forma: i tappi per le orecchie sembrano albero di Natale, si adattano facilmente alle orecchie, sono morbidi e comodi per le orecchie per annullare il rumore anche se si dorme
- Dimensioni: il cordoncino misura circa 60 cm di lunghezza, rimovibile e lungo, e la dimensione del tappo per le orecchie è normale, adatto per la maggior parte delle persone
- Riduzione del rumore di alta qualità: Cuffie antirumore progettato con 2 strati di schiuma antirumore professionale, la tazza solida ad alta intensità e l'esclusivo design a doppio guscio possono...
- Cuffie ben fatte e abbastanza morbide:Costruite in materiale abbastanza resistente, possono ridurre la pressione dell'orecchio umano, il sudore anti-attrito, rendendolo molto confortevoli e leggero.