Ti chiedevi se è possibile risollevare un seno cadente? La risposta è sì: si chiama mastopessi ed è un intervento chirurgico che, con protesi o senza, ti permette di rimodellare il seno, di aumentarne il volume e di rendere la sua forma più armonica ed equilibrata.
Sulla mastopessi, ci sono alcune cose che devi sapere: i risultati sono stupendi ma si tratta pur sempre di un intervento di chirurgia estetica (come la mastoplastica additiva), con potenziali complicazioni e con costi non indifferenti.
Ti spiego tutto nell’articolo: continua a leggere per saperne di più!
Cos’è la mastopessi?
La mastopessi, anche nota come lifting al seno, è un intervento di chirurgia estetica volto a correggere la ptosi mammaria, cioè il seno cadente.
Il cedimento del seno [1] può essere dovuto:
- all’età;
- a gravidanza e allattamento;
- a un forte dimagrimento;
- alla presenza di un seno molto grande e pesante.
La mastopessi, quindi, va a risollevare i seni rilassati conferendogli una forma più alta e armonica con la silhouette.
A chi è adatta la mastopessi?
Solitamente la mastopessi viene consigliata alle donne con una ptosi mammaria di grado II (moderato) o superiore (avanzato o severo).
Non è consigliata invece ha chi ha un seno cadente di grado lieve: si tratta pur sempre di un intervento chirurgico complesso e quindi non esente da eventuali complicanze, a cui è inutile sottoporsi senza che ve ne sia realmente bisogno.
Qualsiasi sia la forma del tuo seno, la mastopessi è indicata solo per seni molto cadenti. Se invece la ptosi del petto non è eccessiva il consiglio è quello di usare una crema rassodante per seno.
In cosa consiste la mastopessi?
Lo step fondamentale per la mastopessi consiste, come avviene con qualsiasi lifting, nella rimozione della pelle in eccesso, in modo da rialzare il seno e farlo apparire alto e sodo.
Questa procedura può essere accompagnata da varie tipologie di rimodellamento e riempimento.
Mastopessi con autoprotesi
Questa tecnica consiste, oltre che nella rimozione della pelle in eccesso, nel rimodellamento del tessuto mammario.
Si può effettuare se il tessuto ghiandolare è abbastanza consistente: in questo caso, la parte inferiore viene utilizzata come se fosse una protesi per riempire la parte alta e quella centrale del seno, allo scopo di:
- migliorare la forma del seno rilassato;
- riempire un seno cadente e svuotato;
- correggere un’eventuale asimmetria.
La tecnica con autoprotesi non prevede un aumento di volume, ma solo un rimodellamento del seno: dunque è adatto a chi ha un seno cadente ma con un volume normale che desidera mantenere.
Mastopessi con lipofilling
Se il seno appare molto svuotato, oltre a liftarlo, è possibile riempirlo utilizzando del grasso prelevato da un’altra zona del corpo della paziente, con un intervento di mastopessi additiva con lipofilling.
In questo caso, quindi, verranno praticati 3 interventi in uno:
- l’intervento di mastopessi per rialzare il seno;
- una piccola liposuzione in un’altra zona del corpo, per prelevare il grasso da autotrapiantare;
- il trapianto di grasso nel seno.
Questa tecnica è possibile solo se la paziente dispone di abbastanza grasso da prelevare in altre zone del corpo (ad esempio su pancia, fianchi o cosce), dunque non è adatta alle pazienti molto magre, e permette di aumentare il volume del seno in modo personalizzato.
La mastopessi con lipofilling può essere effettuata anche solo su un seno, qualora vi fossero asimmetrie o altre condizioni da correggere, ad esempio la mammella tuberosa [2].
Mastopessi con protesi
Qualora la paziente presenti tessuto ghiandolare insufficiente o troppo poco grasso corporeo, è possibile effettuare la mastopessi additiva con protesi in silicone.
In questo caso viene effettuato sia il lifting al seno che una sorta di mastoplastica additiva, con l’inserimento di protesi in silicone, allo scopo di riempire e risollevare il seno vuoto e cadente. L’aumento di volume e la forma del seno sono personalizzabili a seconda del tipo di protesi utilizzate.
Il vantaggio di questa tecnica è che rende necessaria un’asportazione minore di pelle in eccesso e che può essere svolto con cicatrice periareolare (ti spiego di cosa si tratta nei prossimi paragrafi), dunque le cicatrici che si presentano alla fine dell’intervento sono minori e meno visibili.
Mastoplastica riduttiva
In caso di seno cadente perché eccessivamente voluminoso e pesante, più che una mastopessi riduttiva, viene spesso consigliata la mastoplastica riduttiva, con cui vengono eliminati sia la pelle che i tessuti in eccesso, in modo da prevenire ed eliminare non solo il seno cadente, ma anche dolori e problematiche tipici di chi ha il seno troppo grosso.
Mastopessi risultati
La mastopessi offre risultati belli, personalizzabili e soprattutto dall’aspetto naturale.
Il seno appare più alto, pieno e giovane, e ha una forma più bella e in armonia con il corpo.
Come si svolge l’intervento
Preparazione
Prima dell’intervento, il chirurgo ti sottoporrà a un’analisi clinica per valutare:
- il grado di ptosi;
- le caratteristiche del seno (potrebbe essere necessaria una mammografia);
- gli esami clinici pre-operatori (anamnesi, esame del sangue, ecg e così via);
- gli obiettivi e di conseguenza le modalità di intervento.
La mastopessi si svolge in anestesia generale, dunque è necessario sospendere le eventuali terapie con anticoagulanti, smettere di fumare, restare a digiuno per almeno 12 ore e così via: insomma, la classica prassi utilizzata per gli interventi chirurgici.
Quanto dura l’intervento?
La durata media dell’intervento è di 2-3 ore.
Cicatrici
Il tipo, il numero e la forma delle cicatrici sono legati alla problematica da risolvere, ai desideri della paziente e al tipo di intervento da effettuare.
La cicatrice può essere:
- periareolare, utilizzata quando non è necessario un lifting importante per rialzare il seno. Viene effettuata solo attorno all’areola del capezzolo: da quest’area può essere inserita una piccola protesi, mentre la sutura effettuata a fine intervento favorirà la risalita del seno per i pochi centimetri necessari. La cicatrice che ne consegue è poco visibile perché, dopo circa 6 mesi, si mimetizza con il bordo dell’areola.
- verticale, adatta a rilassamenti e volumi più importanti. Consiste in 2 tagli: uno periareolare e uno verticale, che dalla parte inferiore dell’areola arriva al solco sottomammario, cioè alla base inferiore del seno. Questa tecnica viene utilizzata per liftare il seno e rimodellare il tessuto mammario. Le cicatrici tendono a schiarirsi molto entro 6-12 mesi, ma il taglio verticale resta comunque leggermente visibile.
- a T invertita, utilizzata quando il seno è molto cadente ed è necessario un lifting molto importante, oppure quando il seno è molto voluminoso. Il taglio viene effettuato con 3 cicatrici: periareolare, verticale e sottomammario, che tendono a diventare meno visibili dopo 6-12 mesi. Questo tipo di taglio permette di liftare e rimodellare intensamente il seno, ma anche, in caso di seno estremamente voluminoso, di effettuare una mastoplastica riduttiva.
Recupero post-operatorio
Dopo l’intervento spesso è previsto un breve ricovero, anche perché va effettuata una prima visita di controllo il giorno dopo l’intervento. Verrà applicata una medicazione compressiva per 48 ore, da sostituire poi con un reggiseno compressivo per 2 mesi.
Potresti notare lividi o edemi, che comunque tendono a scomparire entro pochi giorni, o percepire un leggero dolore al seno, del tutto normale. I primi giorni dopo l’anestesia è sconsigliato guidare l’auto o i macchinari. Bisogna stare a riposo dal lavoro per almeno 2-3 settimane, e dallo sport per almeno un mese dopo l’operazione. Ovviamente, se svolgi un lavoro pesante o uno sport intenso, il riposo dovrà durare di più: segui le indicazioni che ti fornirà il medico che ti ha operata.
Dopo quanto tempo sono visibili i risultati?
I risultati sono visibili fin dai primi giorni dopo la scomparsa degli eventuali edemi, e definitivi dopo 6-12 mesi dall’intervento.
Mastopessi controindicazioni e complicanze
Come tutti gli interventi chirurgici, la mastopessi non è esente da complicanze. Pare si tratti addirittura di uno degli interventi al seno più complessi [3].
Tra le possibili complicanze ci sono:
- impossibilità di allattare al seno: per questo motivo l’intervento viene sconsigliato alle donne che intendono avere figli;
- reazione allergica a farmaci o anestetici;
- infezione;
- senso di intorpidimento al seno;
- arrossamento permanente delle cicatrici;
- emorragia sottocutanea (di solito vengono applicati dei drenaggi per evitare questa complicanza);
- ricomparsa del cedimento del seno;
- necrosi ai capezzoli.
L’intervento è controindicato alle donne predisposte al cancro al seno, alle fumatrici, a chi soffre di diabete, alle donne obese, a chi fa uso di aspirina, a chi ha patologie che alterano la coagulazione del sangue o la normale cicatrizzazione.
Mastopessi costo
Il prezzo della mastopessi non è economico varia in base al tipo di intervento a cui andrai a sottoporti: una mastopessi normale costa tra i 5000 e i 7500 €, mentre una mastopessi additiva (con autoprotesi, lipofilling o con protesi in silicone) o riduttiva costa tra i 6000 e gli 12000€.
Dove fare la mastopessi?
Hai trovato un centro di chirurgia estetica, magari all’estero, che fa lo stesso intervento a 800€ invece che a 8000€? Bene: evitalo come la peste.
La chirurgia è una cosa seria, e va effettuata da un medico specializzato e competente, in strutture a norma, con strumentazioni di qualità e in piena sicurezza.
Pagando meno e rivolgendoti a centri ambigui rischi non solo di ritrovarti con un seno deturpato, ma di incorrere in necrosi, infezioni e complicanze potenzialmente letali.
Referenze
- Breast Ptosis: Causes and Cure;
- Breast Deformities and Mastopexy;
- Mastopexy.